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  • Immagine del redattoreAlice Pellegrini

Perché il cibo attiva i cinque sensi?

Quando si parla di cibo il primo senso che viene in mente è sicuramente il gusto, ma scopriremo che anche gli altri sono essenziali per considerare un alimento: un buon piatto.


Olfatto

L'olfatto è il primo senso che attiviamo quando è presente del cibo nelle vicinanze, utilissimo per capire la scadenza degli alimenti, come nel caso dei latticini, o per quando si lascia il fornello acceso ed inevitabilmente si produce odore di bruciato. Ci sono odori che ad alcuni possono risultare sgradevoli, come i cavoli cotti, ma altri che ci fanno piacere, come il pane fresco di prima mattina. Infatti la particelle olfattive, entrando dal condotto nasale, stimolano i recettori che mandano segnali al cervello, a sua volta questo solleciterà il corpo ad andare alla ricerca di cibo, con la produzione dell'acquolina o del gorgoglio allo stomaco, oppure ad allontanarsi causando nausea.


Vista

Seguendo l'olfatto arriviamo finalmente alla presenza di cibo ed è lì che entra il gioco la vista. Non sempre ciò che è bello è buono e ciò che è brutto è cattivo, ma come si dice "l'occhio vuole la sua parte". Possiamo sviluppare al meglio questo senso al ristorante, dove è presente una cura e precisione estrema nell'impiattamento di ogni pietanza.

Anche questo senso ha un risvolto molto utile nella quotidianità; infatti con la vista si possono controllare le muffe, sia quelle tipiche, come nel gorgonzola, che quelle pericolose nei cibi andati a male, o la maturazione dei frutti pronti alla raccolta. Si può anche giocare con la vista durante una dieta dimagrante utilizzando piatti più piccoli in modo che si ha l'appagamento di un piatto colmo senza esagerare con le quantità.


Tatto

Una volta a tavola, che sia con le mani o con le posate, è il tatto a far comprendere la consistenza dell'alimento che abbiamo davanti. Questo senso è forse il più soggettivo tra i cinque, basti pensare alla cottura della pasta se al dente o scotta, al pane morbido o tostato, ai formaggi freschi o stagionati, alla verdura a pezzi o frullata, alla frutta molto matura e morbida o a quella più acerba e dura.

Il tatto è anche il primo senso che si sviluppa nel feto e il primo contatto del neonato con il mondo esterno che cerca sempre il contatto per stimolare la suzione indispensabile per l'allattamento.


Gusto

A questo punto arriva il momento dell'assaggio e quindi di attivare il senso del gusto, questo viene percepito una volta che il cibo entra nella bocca grazie ai suoi recettori presenti sulla lingua. Ad oggi possiamo distinguere cinque sapori fondamentali: il dolce, il salato, l'amaro, l'acido e l'umami. Anche in questo caso si riesce a capire la bontà o meno di un alimento e quindi se è o non è commestibile.

Il gusto cambia con l'età; infatti un alimento che da bambini non piaceva, è molto probabile che da grandi si mangi senza nessuna difficoltà o anche viceversa.


Udito

E l'udito?? Certo i cibi in sé non emettono alcun suono, ma il rumore viene prodotto dalla presenza dell'uomo che ne viene in contatto.

Si tende a sottovalutarlo, ma in realtà anche questo senso contribuisce alla riuscita di un buon piatto. Basti pensare al rumore delle padelle sul fornello, del coltello sul tagliere, della frusta che sbatte le uova, ma anche semplicemente alle risate e ai racconti che si fanno in famiglia o tra amici intorno alla stessa tavola.


Hai ancora qualche dubbio?? Scrivimi qui sotto o sui social e saprò soddisfare tutte le tue curiosità!!


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